Il Primo Maggio 2025 non è stato, per la FAST-Confsal e per la Confederazione Confsal, un rituale stanco né una passerella di buone intenzioni. È stato, piuttosto, un’occasione per riportare al centro della scena pubblica il lavoro reale: quello che si svolge nei cantieri, nei depositi, nei turni notturni. Un lavoro spesso dimenticato ma che regge l’impalcatura materiale e morale del Paese.
Dalla Toscana, dal Lazio e dall’Abruzzo sono partiti i collegamenti organizzati dalla FAST-Confsal che hanno unito Firenze, Roma e Pescara a Piazza del Plebiscito a Napoli, dove la Confsal ha tenuto il suo evento nazionale. Sul palco, insieme al Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta, tutti i Segretari delle Federazioni, tra cui Pietro Serbassi per FAST-Confsal, hanno portato testimonianze e richieste ma soprattutto un’idea di sindacato ancorata alla realtà.
Mentre altrove si rilanciavano parole d’ordine note – salari minimi, diritti negati, precarietà – la Confsal proponeva un’agenda concreta: un “Patto del Lavoro per il Lavoro” che tenga insieme dignità, sicurezza, inclusione e innovazione. Una piattaforma che non si limita alla denuncia ma propone soluzioni, anche su temi di frontiera come l’intelligenza artificiale o l’inclusione dei lavoratori disabili.
La FAST-Confsal ha posto l’accento su una priorità ineludibile: la sicurezza sul lavoro. Il miliardo di euro annunciato dal governo è un segnale incoraggiante, ma non sufficiente. Occorre che quei fondi siano impiegati per attuare finalmente il Decalogo per la Sicurezza elaborato dalla Confsal: più formazione, ispezioni efficaci, un’agenzia nazionale di prevenzione e incentivi per le imprese virtuose. Perché la sicurezza non può essere ridotta a slogan di piazza; deve diventare cultura diffusa e norma operativa.
Dal palco di Napoli, Pietro Serbassi ha scandito parole semplici ma nette: la FAST-Confsal non cerca visibilità ma rappresentanza. Non segue partiti né bandiere ideologiche ma i bisogni concreti di chi lavora. E ha rilanciato anche una proposta di sistema: favorire la contrattazione e non ostacolarla. Come? Detassando gli aumenti contrattuali per i rinnovi puntuali e introducendo una IVC mensile automatica legata all’inflazione reale fino alla firma del nuovo contratto.
Mentre molti ripetono formule già sentite, la Confsal sceglie un’altra strada: ascoltare nei luoghi dove il lavoro si fa davvero. Questo, per noi, è il significato del Primo Maggio: non una cerimonia, ma un’assunzione di responsabilità.
Una voce che sale dal basso, dai binari e dalle officine, per chiedere rispetto, sicurezza, giustizia.