Persistono perplessità e incertezze tra le lavoratrici e i lavoratori del settore in merito al rinnovo del CCNL Attività Ferroviarie, attualmente in fase di confronto tra le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali e Trenitalia.
Tra i principali nodi da sciogliere vi è la questione del valore dei buoni pasto, che resta demandata alla contrattazione di secondo livello. Una contrattazione che, oltre a variare da azienda ad azienda, in molti casi è del tutto assente.
Questa frammentazione genera evidenti disparità tra lavoratori che, pur sotto il medesimo contratto nazionale, si trovano a ricevere trattamenti economici molto diversi, soprattutto per quanto riguarda welfare e benefit.
Serve un intervento concreto per affrontare questa situazione: l’inflazione e l’aumento del costo della vita incidono su tutti, senza distinzione tra azienda o mansione.
È quindi urgente promuovere e armonizzare gli accordi di secondo livello su tutto il comparto, rivalutando in particolare il valore dei buoni pasto, affinché rispecchino il reale costo della vita e garantiscano la giusta dignità a tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore ferroviario, troppo spesso penalizzati dalla frammentazione contrattuale.