Il 22 maggio 2025 sarà ricordato, nel mondo ferroviario italiano, come il giorno in cui si è chiusa una delle trattative più lunghe, complesse e significative degli ultimi anni. La sigla dell’ipotesi di rinnovo del CCNL Mobilità – Area Attività Ferroviarie non rappresenta un punto d’arrivo ma l’inizio di una nuova stagione contrattuale, in cui le parole chiave tornano a essere dignità, equilibrio e ciclicità. Dopo diciotto mesi di confronto, punteggiati da stalli, mobilitazioni e persino da fratture sindacali che sembravano insanabili, si è giunti a un testo che, pur tra inevitabili limature, contiene elementi di sostanziale avanzamento rispetto al passato.
Non è stato un negoziato facile. Né avrebbe potuto esserlo, in un tempo segnato da inflazione galoppante, crisi della mobilità pubblica e crescente insoddisfazione tra i lavoratori. In questo scenario, FAST-Confsal ha scelto di non rinunciare alla propria voce, mantenendo una posizione autonoma e, per alcuni, scomoda. Abbiamo difeso il diritto di sciopero quando sarebbe stato più comodo tacerne, sostenuto la riduzione dell’orario a 36 ore settimanali, chiesto aumenti salariali reali – e non simbolici – e preteso il riconoscimento concreto del lavoro svolto da chi, ogni giorno, tiene in piedi il sistema ferroviario.
Alcuni dei nostri punti qualificanti sono oggi parte integrante del nuovo contratto. Gli aumenti salariali – 230 euro medi mensili per il livello C1 – sono articolati in tre tranche ravvicinate, senza dilazioni, con una una-tantum da 1.000 euro. Le voci economiche accessorie sono state aggiornate e integrate, restituendo dignità anche alle indennità per chi lavora su turni, di notte, nei weekend o in condizioni di stress operativo elevato. È stato previsto l’aumento dei doppi riposi solari, la visibilità annuale dei riposi e un incremento dei riposi minimi giornalieri nel trasporto regionale. A queste misure si affiancano conquiste sul fronte della sicurezza, con l’introduzione della Stop Work Authority e della figura del RLS di sito, oltre a interventi a tutela della genitorialità e dei diritti individuali.
La scelta di siglare, lo ribadiamo, non è stata automatica. La nostra firma sarà apposta solo dopo l’approvazione degli organismi interni e con la consapevolezza che, seppur non perfetto, questo contratto rappresenta il miglior compromesso possibile in un contesto così complesso. Abbiamo preferito portare a casa un testo concreto, piuttosto che inseguire una perfezione teorica. E continueremo a vigilare sulla sua attuazione, affinché le norme scritte non restino lettera morta.
Non mancano, naturalmente, gli spazi di miglioramento. Le aperture sulla questione dell’agente solo sono frutto di una discussione intensa e a tratti aspra, specie in relazione al tema della sicurezza ferroviaria nelle ore notturne. Ma FAST-Confsal continuerà la sua battaglia anche su questo fronte, in Italia come in Europa, forti del sostegno offerto da CESI e ALE, come dimostrato a Bruxelles alla vigilia della firma, dove abbiamo portato la questione all’attenzione della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo.
Ora si apre un nuovo capitolo. Questo contratto non è un epilogo ma una base da cui ripartire. Per questo, già dall’estate 2026 dovremo tornare al tavolo, perché in un sistema maturo la contrattazione non è un’eccezione, ma una regola. E se oggi possiamo tornare tra i lavoratori a testa alta, spiegando le nostre ragioni, è perché abbiamo scelto di non cedere né all’opportunismo né all’intransigenza. Abbiamo trattato, difeso, ascoltato. E ora spiegheremo. Perché fare sindacato è anche questo: trasformare ogni firma in una promessa mantenuta.