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Martedì, Settembre 30, 2025

La decisione di rinviare al 1° aprile 2026 l’entrata in vigore delle nuove regole normative del CCNL non può essere considerata un semplice dettaglio tecnico. Per gli equipaggi – e in particolare per i macchinisti – rappresenta un segnale d'incertezza che rischia di minare la fiducia nell’intero percorso contrattuale.

Un rinnovo di contratto è normalmente sottoscritto dopo approfondite analisi, valutazioni organizzative e simulazioni sui costi. Se, a poche settimane dalla firma, si ritiene necessario congelare l’applicazione delle nuove regole, significa che qualcosa non è stato previsto o che le condizioni interne all’azienda non sono state realmente verificate. Questo genera perplessità legittime nei lavoratori, che si erano già preparati mentalmente e professionalmente al cambiamento atteso da dicembre 2025.

I macchinisti sono i più esposti. La loro attività è scandita da turni e norme che incidono direttamente sulla sicurezza, sulla qualità della vita e sull’organizzazione complessiva del servizio ferroviario. Restare in uno “stand-by normativo” significa lavorare con regole vecchie, che erano già state giudicate superate al momento della firma del rinnovo. In sostanza, si protrae una condizione di squilibrio che penalizza la categoria più strategica del sistema.

A preoccupare ulteriormente è la prospettiva. Nel corso del 2026 dovrebbe aprirsi anche il confronto per il successivo rinnovo del CCNL. Ma se il contratto appena siglato vede già rinvii e aggiustamenti, quale credibilità avrà il prossimo negoziato? Non si rischia di trascinare in avanti criticità irrisolte, sommando ritardi e rinunce in un settore che ha bisogno invece di regole chiare e stabili?

Il tema non è solo formale, è sostanziale Riguarda il rapporto tra contrattazione e applicazione, tra decisioni assunte ai tavoli e realtà vissuta nei turni di lavoro. Finché i macchinisti resteranno la categoria con più responsabilità e meno risposte, la sensazione di distanza tra chi firma e chi lavora continuerà a crescere.