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Martedì, Settembre 30, 2025

Ancora una volta i lavoratori degli appalti ferroviari del Trasporto Regionale Trenitalia nelle Marche si ritrovano a bordo di un viaggio che non porta da nessuna parte. Cambio di appalto: stesso copione, stessi problemi.

Il servizio di pulizia dei treni, affidato nel 2023 al Consorzio CNS, è stato gestito da Ideal Building Maintenance e Il Faro Soc Coop, due consorziate che in due anni hanno collezionato ritardi nei pagamenti, contratti precari e violazioni del contratto nazionale.

I dipendenti denunciano buste paga incomplete, competenze non corrisposte e contratti a tempo determinato usati come scudo contro la stabilizzazione. Ora le due società abbandonano l’appalto e, mentre IBM ha dimenticato di corrispondere l’una tantum, Il Faro non ha nemmeno versato gli stipendi, né inviato le buste paga.

Ogni mese è un’incognita, ogni stipendio è una speranza, ogni progetto di vita è rimandato. A ogni cambio appalto si ripete lo stesso schema: chi esce lascia dietro di sé arretrati non saldati e cifre troppo piccole per giustificare una causa legale ma abbastanza grandi da pesare sulle tasche di chi lavora.

Il recupero del TFR è una corsa a ostacoli, nella migliore delle ipotesi si attendono mesi, nella peggiore si finisce in tribunale. Trenitalia continua a risparmiare sulle gare d’appalto e lo fa speculando sulla pelle dei lavoratori. Dal 2019 a oggi, nello stesso appalto si sono succeduti quattro datori di lavoro, con una media di durata dei rapporti di appena 14 mesi. A ottobre ne arriverà un quinto.

Le segreterie territoriali hanno indetto le assemblee dei lavoratori nelle giornate del 29 e 30 settembre presso il piazzale ovest della stazione di Ancona, perché è ora di dire basta.

Nessuno dovrebbe salire su un treno sapendo che chi lo pulisce non sa se riceverà lo stipendio.